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Bill Gates: come reagiremo alla prossima pandemia

Bill Gates con in mano un solido di SARS-COV-2 mentre parla della pandemia

In un tweet del 1 Febbraio 2021, Bill Gates senza veli ci rivela quali saranno gli strumenti con i quali verrà contrastata la prossima pandemia. Secondo il “filantropo” non sono sufficienti gli strumenti scientifici utilizzati per quella attuale come tamponi, distanziamento sociale, contact tracing, mascherine e sanificazioni. Serviranno anche:

  • un “sistema di allarme globale”, inteso come un ente simile ad una “squadra di pompieri” addetti unicamente al virus;
  • strumenti per rispondere immediatamente al propagarsi dell’agente patogeno;
  • sistemi per fare test al 20% della popolazione mondiale ogni settimana in maniera rapida e a basso costo;
  • anticorpi monoclonali a rapida produzione;
  • vaccini – immancabili – a mRNA prodotti in poche settimane;

Qui sotto il tweet di Bill Gates con il video inerente i sistemi da utilizzare per rispondere alla prossima pandemia.

Se consideriamo che prima del “coronavirus outbreak” il signor Gates contribuì con la sua fondazione, la Bill & Melinda Gates, a finanziare la simulazione di un’epotetica pandemia “EVENT 201” tenutasi proprio pochi mesi prima dello scoppio della pandemia, il messaggio del filantropo sembra più un avviso piuttosto che un monito. Della serie “state pronti perché accadrà”.

Colpiscono le doti di preveggenza del signor Bill Gates nei confronti della pandemia prima e più in generale nei confronti delle future pandemie, non c’è che dire. Questi signori in qualche modo avvisano sempre in anticipo quali sono i piani per la società. Il problema è che le persone sono troppo “sorde” per ascoltarle, troppo intorpidite per rendersene conto. Prese tra un “Grande Fratello” e l’altro, tra un derby e una chat di whatsApp con l’amante di turno, perdono contatto con la realtà delle cose e rimangono nella condanna dell’ignoranza, in balia del potente di turno.

Ma noi siamo qui per questo, per fornire a tutti un punto di vista differente, per mettere in guardia, per invitare alla riflessione e al ragionamento, per favorire quello che non a caso il professor Dugin ha definito “Great Wake up” o “Grande Risveglio“.

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