Robert Kennedy Jr. e la sicurezza dei vaccini Blog Personaggi Salute Maggio 21, 2021Maggio 21, 20210Robert Kennedy Jr., nipote del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, è un avvocato ambientalista nonché fondatore di Children’s Health Defense, un’organizzazione che, come si evince dal nome, “difende la salute dei bambini”, e lo fa cercando di sensibilizzare le persone sul tema della sicurezza dei vaccini. A tal proposito, Robert Kennedy ha recentemente rilasciato una interessante intervista per Byoblu all’interno della quale ha illustrato in maniera approfondita la sua opinione a riguardo. “Il problema è che la regolamentazione sui vaccini (negli Stati Uniti) dice che il vaccino è l’unico prodotto che non deve essere testato contro un placebo, che è l’unico modo per determinare la sicurezza di un prodotto medico. Dei 72 vaccini che sono obbligatori per i bambini americani, neanche uno ha ricevuto questi test di sicurezza contro un gruppo placebo. Non abbiamo veramente un profilo di rischio per questo tipo di vaccini e nessuna autorità scientifica può dire se questi vaccini stiano portando più benefici che problemi. Io credo che i vaccini debbano essere testati come facciamo con qualsiasi altro medicinale”, ha affermato Kennedy all’interno dell’intervista.Ma quale sarebbe la soluzione a tutto ciò? Cosa potrebbe permette di far sì che la sicurezza dei vaccini sia realmente garantita? A tal proposito l’intervistatore, il fondatore di Byoblu Claudio Messora, ha chiesto a Kennedy se egli ritenesse utili le proposte che sono state fatte in Europa per liberalizzare la produzione dei vaccini e sottrarli al business delle grandi aziende farmaceutiche, togliendo loro i brevetti. E la risposta dell’avvocato è stata la seguente. “Questa non è la raccomandazione che farei io, se vogliamo avere la sicurezza dei vaccini, le compagnie farmaceutiche devono avere la responsabilità, devono essere responsabili per questi prodotti. Questa è la cosa più importante. Negli Stati uniti non si può fare causa ad una casa farmaceutica, non importa quanto siano superficiali, negligenti, quanto siano forti e gravi le reazioni avverse, o quanto tossici siano gli ingredienti contenuti nel vaccino. Non si può fare causa. Quindi non hanno nessun incentivo a rendere questi vaccini sicuri. Se si vuole veramente riformare il sistema, la prima cosa è far reinserire questa responsabilità per le case farmaceutiche sui vaccini. Adesso ci viene chiesto di ricevere il vaccino per il Covid-19, ma le società che hanno fatto questo tipo di vaccini non hanno neanche un’assicurazione, non ci sarà modo di fare ricorso nel caso in cui ci dovessero essere delle reazioni avverse. E questo non ha senso. Questo li autorizza a perseguire degli scopi illeciti”.Ed in Italia, aggiungiamo noi, i vaccini anti Covid sono anche stati resi obbligatori per i sanitari. Come è noto, infatti, tramite il decreto legge n. 44 del 1 Aprile 2021, è stato introdotto l’obbligo di vaccinazione per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario “fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.” La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati […] Solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, la vaccinazione non è obbligatoria e può essere omessa o differita”, si legge all’interno del decreto.E tutto ciò, senza che vi sia alcuna responsabilità penale per i possibili delitti di cui potrebbero essere accusati coloro che somministrano i vaccini, ossia i delitti di lesioni personali colpose e di omicidio colposo.“La punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione”.Per concludere, ritornando all’intervista di Kennedy, ci teniamo a sottolineare che, come dichiarato da Kennedy stesso, egli non è un “no-vax”, dunque non è contro i vaccini a priori. Tuttavia l’avvocato ha affermato che a molte persone appartenenti alle case farmaceutiche piace etichettarlo così. Ci pare evidente che si tratti del classico gioco dell’élite: il “divide et impera”, letteralmente il “dividi e conquista”. Per questo, l’invito che rivolgiamo ai lettori è quello di non cadere in questo tradizionale tranello e di non etichettare le persone all’interno di una categoria o, viceversa, in quella opposta. Ciò infatti genera solo uno scontro tra le due categorie (in questo caso quella dei no vax e quella dei pro vax) che è fine a se stesso. Non apponendo un’etichetta alle persone, invece, le due illusorie fazioni non si faranno la guerra tra loro e si favorirà un dibattito realmente costruttivo e non volto semplicemente a “combattere” contro il gruppo opposto. Detto ciò, il nostro invito è quello di ascoltare l’intervista completa di Robert Kennedy Jr. sul sito di Byoblu.E tu cosa ne pensi delle idee di Robert Kennedy Jr? Credi che la sua battaglia volta ad ottenere una maggiore sicurezza dei vaccini sia giustificata o ritieni che non abbia ragion d’essere? Faccelo sapere nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo condividilo!Di Raffaele De LucaRiferimentiByoblu Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Share on Pinterest Share Share on LinkedIn Share Share on Digg Share Send email Mail Print Print