La pandemia non ferma, anche in un momento di profonda crisi sociale, i pensieri che riguardano la votazione a cui il parlamento andrà incontro a inizio Febbraio 2022. I nomi che circolano sono molti per il dopo-Mattarella. Chi sogna il primo Presidente della Repubblica di “Destra” sembra che dovrà attendere ancora per un po’. La figura di Berlusconi al Quirinale potrebbe mettere in ombra l’area di centro-destra vista la sua difficoltà a mettersi da parte anche in questioni che ormai, purtroppo o per fortuna, non si avvicinano alle sue ‘tempistiche’.

A febbraio 2022 le elezioni per la prima carica dello stato saranno all’insegna del compromesso. Sono molti gli scenari possibili. La questione quota rosa sembra al momento accantonata a meno che l’area di centro sinistra possa fare un nome in linea con l’importanza del ruolo anche se, viste le ultime polemiche sull’argomento, il rischio sia quello di fare un nome improvvisato solo per accontentare una linea di pensiero PD. Il nome di Draghi vedrebbe sicuramente un appoggio spinto da parte dell’ex Premier Renzi e da parte del candidato sindaco di Roma Calenda. La sorpresa potrebbe essere l’appoggio anche da parte della Lega di Salvini che potrebbe accettare la candidatura solo a patto che, una volta eletto Draghi, non si trovi un sostituto come Premier ma si sciolgano le camere quindi, di conseguenza, si vada ad Elezioni. Il Movimento 5 Stelle, stando alle attuali conformazioni politiche, potrebbe avere un ruolo da gregario sulla decisione comune con il Partito Democratico. L’elezione di Enrico Letta alla segreteria piddina, fa percepire una svolta verso sinistra nelle idee e quindi l’idea Prodi non si fa molto distante, anche se, difficilmente troverà l’appoggio degli ex renziani ancora nel partito e dei fuoriusciti del M5s dopo la fiducia a Draghi. I numeri non sono ancora chiari ma i nomi, quelli che attualmente circolano, hanno tutti un senso logico legato ai partiti.

Forza Italia, nell’ultimo anno, ha subito varie oscillazioni nei sondaggi e, ad oggi, si appresta ad essere l’ultima delle grandi forze politiche. Salvini, in tempi non sospetti, ha già detto che “Berlusconi al Quirinale non lo vedrei male”. L’idea del Cavaliere come Presidente della Repubblica vedrebbe sicuramente l’appoggio di Fratelli d’Italia e del suo partito Forza Italia. Nel giro di voti potrebbe rientrare anche Salvini, solo nel caso che Draghi si rifiutasse di accettare quel ruolo. Matteo Renzi potrebbe, per l’ennesima volta, fungere da ago della bilancia. Difficilmente l’ex sindaco fiorentino, sempre in caso di rifiuto di Draghi, potrà appoggiare un politico che entrò pienamente nel suo progetto di rottamazione, quindi, potrebbe spostare il suo voto sul “giovane” di Arcore. Come al solito si dovrà attendere almeno la seconda votazione per capire le reali intenzioni dei partiti ma attenzione ai franchi tiratori che, con l’avanzare del tempo, sembrano sempre di più. Il nuovo gruppo parlamentare “L’alternativa c’è” dei fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, potrebbero virare in modo preciso sul nome di Prodi vedendo nell’attuale Premier e in Berlusconi due personaggi che hanno combattuto sin dalla nascita del Movimento. Ad oggi non sono ancora usciti nomi influenti di donne per il dopo-Mattarella. Questa opzione, in un momento di ribellione da parte delle quote rosa in parlamento, potrebbe accontentare tutti a patto che sia un nome non politico vista la mancanza di personaggi rilevanti nell’attuale scena politica italiana. Stando a questa valutazione e attendendo il suo lavoro dei prossimi mesi, una scelta al femminile potrebbe ricadere sull’attuale Ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Di Ilario Maiolo