Alcuni scienziati sono preoccupati per il fatto che le misure anti Covid-19 potrebbero aver indebolito il sistema immunitario dei bambini piccoli. Ritengono infatti che questi ultimi non sono stati in grado di sviluppare la resistenza ai virus comuni e che dunque, nel momento in cui vi sarà la fine del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina, tali virus potrebbero tornare a circolare ed i bambini potrebbero essere vulnerabili.

A riportare ciò è stato il The Guardian, che all’interno di questo articolo ricorda che in condizioni normali il contatto con i patogeni virali avvenga in maniera abbastanza regolare e, sebbene non porti sempre alla malattia, esso aiuti comunque a proteggere il sistema immunitario dalla minaccia rappresentata dall’eventualità in cui ci si dovesse imbattere nuovamente nei virus in questione. Tuttavia le restrizioni anti Covid, come il distanziamento sociale, hanno appunto avuto l’effetto di ridurre il rischio non solo di contrarre il coronavirus, ma anche altri virus. Ed a tal proposito, il virus che impensierisce maggiormente i virologi è l’RSV.

“I virologi sono preoccupati per l’RSV, un virus che può causare gravi infezioni polmonari che richiedono il ricovero ospedaliero, e talvolta può provocare anche la morte, nei bambini che hanno meno di un anno e per il quale non esistono vaccini approvati”, si legge all’interno dell’articolo.

E ad essere preoccupata è anche la dottoressa Catherine Moore, consulente per Public Health Wales.

“Prima del Covid, la maggior parte dei bambini contraeva gran parte dei virus stagionali prima di compiere 18 mesi. Ma il più grande afflusso nei reparti ospedalieri pediatrici ogni inverno erano i bambini di età inferiore a uno infettati per la prima volta da RSV – poiché i loro polmoni non sono ben sviluppati, i loro corpi lottano per combattere l’infezione, ha spiegato Moore. […] ‘Ora abbiamo due coorti di bambini che non hanno mai incontrato il virus, quindi sono suscettibili'”, ha aggiunto.

Inoltre nell’articolo del The Guardian si legge che, secondo l’RCGP (l’organismo professionale dei medici di medicina generale nel Regno Unito), nel mese di maggio sono stati rilevati alcuni casi di RSV, il che è davvero insolito in quanto nel Regno Unito il virus generalmente circola in inverno.

“‘A fine maggio RSV è molto insolito’, ha dichiarato Deenan Pillay, professore di virologia presso l’University College di Londra e membro del gruppo Independent Sage. Potrebbe essere un riflesso di una maggiore suscettibilità immunologica, il fatto che alcune restrizioni Covid siano state allentate o addirittura un cambiamento nel comportamento stagionale del virus in risposta al persistente sforzo collettivo per affrontare il Covid, ha affermato.

Detto ciò, noi sottolineiamo il fatto che, per i bambini, si tratti dell’ennesima possibile conseguenza negativa derivante dalla gestione della pandemia. Proprio recentemente, infatti, abbiamo parlato di uno studio dal quale è emerso un altro probabile danno causato dalle misure di prevenzione, generato in tal caso non dal distanziamento sociale bensì esclusivamente dall’uso delle mascherine. La ricerca infatti ha rilevato che una buona parte dei bambini tra i 3 ed i 5 anni non sia in grado di comprendere le emozioni di chi indossa le mascherine. Questo potrebbe conseguentemente influenzare il corretto sviluppo delle capacità di interazione sociale nei bambini. Insomma…le misure anti Covid hanno comportato diverse conseguenze negative, non solo all’economia ma anche e soprattutto ai più piccoli.

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Riferimenti
https://www.theguardian.com/society/2021/jun/09/covid-distancing-may-have-weakened-childrens-immune-system-experts-say