Il rapper Lil Nas X è stato in questi giorni al centro delle polemiche per aver lanciato le “Satan Shoes”, delle scarpe dedicate al satanismo e realizzate in collaborazione con il collettivo artistico MSCHF. Anche la Nike è stata criticata aspramente essendo le Satan Shoes delle Air Max ’97, un famoso modello di scarpe dell’azienda. Tuttavia, quest’ultima non aveva in realtà realizzato né autorizzato la produzione delle stesse, che in pratica sono state semplicemente customizzate e messe in commercio dal collettivo artistico e, come riportato dal The Guardian, alla fine un giudice americano ha sospeso la vendita delle scarpe in seguito alle azioni legali intraprese dalla Nike.

Ma veniamo alle scarpe, che si caratterizzano per la presenza di una croce rovesciata, un pentagramma satanico dorato ed una citazione biblica (Luca 10:18) in cui si parla di Satana. Inoltre, si tratta di una limited edition: solo 666 paia realizzate, che sono state vendute al prezzo di 1018 dollari. Ma non finisce qui, le Satan Shoes, infatti, contengono anche una goccia di sangue umano. Sì, avete capito bene: ciascun membro del collettivo ha donato una goccia di sangue da inserire nella suola delle scarpe insieme a dell’inchiostro di colore rosso. Le Satan Shoes sono state indossate anche da Miley Cyrus, che ha pubblicato delle foto su Instagram.

Detto ciò, la governatrice del South Dakota, Kristi Noem, ha commentato la vicenda tramite un tweet.

“Ai nostri ragazzi viene detto che questo tipo di prodotto non solo va bene, ma è “esclusivo”. Ma sai cosa c’è di più esclusivo? La loro anima eterna data da Dio. Stiamo combattendo per l’anima della nostra nazione. Dobbiamo lottare duramente. E dobbiamo combattere in modo intelligente. Dobbiamo vincere”, ha affermato la governatrice.

Ma non finisce qui, Lil Nas X non ha reso pubblico il suo amore per Satana solo lanciando queste scarpe, ma ha anche pubblicato il video della sua nuova canzone “MONTERO (Call Me By Your Name)” che non lascia spazio ad interpretazioni alternative.

Che dire…al solo pensiero che twerkare vicino al diavolo possa essere considerata arte vengono i brividi. Per non parlare dell’influenza negativa che i messaggi veicolati da artisti del genere potrebbero avere nei confronti dei ragazzini.

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Di Raffaele De Luca

Riferimenti
The Guardian