Tamponi anali per scovare i positivi al covid-19 Blog News Gennaio 27, 2021Gennaio 29, 20210In Cina hanno cominciato a fare i tamponi anali perché reputati più affidabili dei tamponi faringei per identificare i positivi al covid-19. No, non è uno scherzo. La notizia viene direttamente dal DailyMail con dovizia di particolari, poi riportata su tutti i media nostrani.I tamponi anali sono iniziati nei centri di isolamento – effettivamente è difficile che una persona di propria spontanea volontà voglia farsi tale test – già diverso tempo fa ma sono aumentati di numero solo nell’ultimo periodo. Il test consiste semplicemente nell’inserire il tampone nel retto ad una profondità di 3-5 centimetri, dopodiché deve essere ruotato su se stesso per 10 secondi e poi tolto.Parlando sabato alla CCTV , Li Tongzeng dal Beijing You’an Hospital ha riferito che le tracce di coronavirus rimangono per più tempo nell’ano e negli escrementi rispetto al naso e alla gola. Per questa ragione i tamponi anali sarebbero più affidabili nel scongiurare falsi negativi:“Abbiamo visto che i pazienti asintomatici tendono a guarire in fretta. E’ possibile che non ci siano tracce del virus nella loro gola dopo 3-5 giorni”.Non possiamo negare la nostra perplessità nei confronti di questa pratica dopo che con i test PCR sono risultati positivi persino banane, papaya, con una quota di falsi positivi potenziale del 80-90% e dopo che l’OMS stessa ha dovuto ammettere l’inattendibilità degli attuali tamponi. Ma, ormai, i cittadini portati alla fame e scombussolati da una narrativa terroristica martellante, probabilmente dovranno mettersi, è proprio il caso di dirlo, ancora “a 90°” se il potere e i suoi luminari lo dichiareranno necessario. Stavolta non solo in senso figurato. Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Share on Pinterest Share Share on LinkedIn Share Share on Digg Share Send email Mail Print Print